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17.05.2014 08:05

 

Man mano che gli attacchi DDoS continuano a fare notizia, notiamo che le aziende continuano a porsi la stessa domanda: che cos'è un attacco DDoS? Imparate come gli attacchi DDoS possono influire sul vostro business e come Verisign può contribuire a prevenire o mitigare un attacco.


In un mondo sempre più interconnesso e complesso, per le aziende può risultare difficile prevedere il prossimo attacco o attività dannosa. Sebbene la maggior parte delle aziende partano dal presupposto che un criminale informatico non le prenderà mai di mira, l'esigenza di proteggere qualsiasi rete da questo genere di interruzioni non è mai stata più impellente.

COME SI VERIFICANO GLI ATTACCHI DDOS

  • Intento di disturbare
    INTENTO DI DISTURBARE
    SERVER WEB
    UTENTE DEL SITO WEB
    HACKER
    Un criminale informatico può prendere di mira un server Web con l'intenzione di interromperne il servizio.

Un Denial of Service (DoS) si verifica quando il traffico viene inviato da un host a un altro computer con l'intenzione di interrompere un'applicazione o servizio online. Un attacco Distributed Denial of Service (DDoS) si verifica quando più host (per esempio i PC compromessi facenti parte di un “botnet”) vengono utilizzati per eseguire e amplificare un attacco. Gli aggressori solitamente creano la condizione denial-of-service consumando la larghezza di banda del server o compromettendo il server stesso. I bersagli tipici comprendono server Web, server DNS, server di applicazione, router, firewall e la larghezza di banda Internet.

Sebbene gli attacchi DDoS siano in circolazione da oltre un decennio, la loro portata e frequenza stanno aumentando a un passo più rapido della capacità di assorbimento degli stessi dalla maggior parte delle organizzazioni. Man mano che le aziende incrementano la proprià attività online, gli attacchi DDoS possono comportare gravi perdite finanziarie e forti cali della produttività.

CRESCENTE ESIGENZA DI PROTEZIONE DDOS

Un recente sondaggio di Verisign mirato ai decision maker del settore IT ha rivelato dei risultati allarmanti:

  • il 63% di essi ha riscontrato almeno un attacco DDoS nell'ultimo anno.
  • Tra coloro che hanno subito un attacco, l'11% è stato colpito sei o più volte
  • il 67% ha dichiarato che i tempi di inattività hanno avuto ripercussioni sui clienti
  • il 51% ha riferito di aver perso fatturato a causa dei tempi di inattività

Gli attacchi DDoS sono reali e possono avere effetti devastanti su tanti business, in particolar modo per quanto riguarda la reputazione del loro marchio, le relazioni con i clienti e il fatturato. A causa dei repentini ed enormi mutamenti che si verificano nello scenario DDoS, le tattiche tradizionali di mitigazione delle minacce DDOS, quali over-provisioning della larghezza di banda, firewall e dispositivi sistema di prevenzione delle intrusioni (IPS), non risultano più sufficienti per proteggere la rete, le applicazioni e i servizi aziendali.

02.04.2014 05:25

Spesso, girando per i siti della concorrenza, mi capita di restare incuriosito dal fatto che si promuovano "provider" e siano esposti alla classica lentezza modello Aruba, allora, da buon mestierante, mi butto su visual route, tanto per cominciare e controllo da dove arriva il loro segnale e ( nel 2014 ) a quanti millisecondi viaggia;

Il 99% delle volte ho ragione. Venditori di fumo. La " NOSTRA potente e tecnologica struttura " solitamente è un server in Uzbekistan, di quelli Eco-Eco, o la porzioncina ina-ina del cloud galattico svizzero, che costa caro, fa figo, ma per rientrare in Italia, deve passare dalla dorsale tedesca, non avendo connessioni dirette.

I millisecondi (ms) nel caso più fortuito arrivano a 65/70... i calcoli tecnici per capire che questo tipo di velocità partendo dal fatto che il Ping occupi un solo Byte e di solito le immagini e i testi che compongono un sito invece, svariati mega, la lascio a voi.

In questo grafico, eseguo un "ping" grafico della nostra struttura partendo da un punto qualsiasi italiano ( in questo caso Firenze )

Per ottenere un ping di oltre 100ms devo richiamare i nostri server dall'altra parte del mondo e fargli fare un giro piuttosto complesso in europa...

dove oltretutto, come si può notare, al hope 6, riscontriamo dei problemi di instradamento che rallentano di molto la connessione tra il punto di partenza ( Shangahi - Cina ) e il punto di arrivo ( Milano - Italia ), problemi che ovviamente non sono propri della nostra connessione. Per finire vi rimando l'esempio di Aruba da Firenze ad Arezzo, dove ovviamente il sito principale della società, non sarà di sicuro sulle linee che vendono un tanto al Kg. ma sulle loro migliori... spero. 

NB: il punto di partenza nei grafici italiani per il trace nostro e quello di Aruba sono lo stesso.

27.03.2014 15:47

Google ha deciso come catalogare le tue email per categorie, senza chiederti il permesso.

Ciò ha come conseguenza che molte email che attendi potrebbero sparire dalla tua visuale e potresti non riuscire piu’ a trovare informazioni importanti che ti interessano

Per riprenderti il controllo della tua casella di posta segui i punti che ti indico qui sotto:

1. entra nel tuo account di gmail.

2. noterai che il menu orizzontale sopra la posta lo hanno diviso in 3 categorie: PRINCIPALE, SOCIAL, PROMOZIONI.

3. vai nel box in alto alla destra con il segno di rotella/ingranaggio, e clicca su ‘configura posta in arrivo’

4. Ti si aprirà la schermata con le schede da attivare. Semplicemente togli la spunta da tutte le categorie tranne quella ‘principale’

3. Clicca “Salva” per salvare le modifiche fatte.

In questo modo eviterai di perderti email importanti in futuro

Spero di esserti stato utile

20.03.2014 16:03

Telecom fa pagare le interconnessioni: provider in rivolta

Telecom Italia ha deciso di far pagare le interconnessioni con i piccoli provider italiani, condizionando in negativo non solo le prestazioni dei servizi di accesso dei consumatori ma anche il mercato. Questa è la denuncia di ieri dell'AIIP (Associazione Italiana Internet Provider).

"Telecom Italia ha chiuso le interconnessioni con i provider italiani, sovvertendo accordi Antitrust che vigevano dal 1996 e che reggevano il buon funzionamento della rete Internet italiana", ha sottolineato l'associazione in una nota. "AIIP denuncia oggi questa decisione unilaterale di Telecom, destinata a danneggiare il funzionamento di Internet: la qualità della navigazione peggiorerà, a causa di percorsi più lunghi e quindi più lenti".

In pratica la questione riguarda i cosiddetti NPA ( Network Access Point ) i luoghi di interscambio dati fra gli Internet Service Provider. Qui, dove convergono le reti fisiche, avviene il cosiddetto peering. In Italia ce ne sono 2 a Milano, e uno a Torino, Udine, Padova, Roma, Firenze e Bari. Effettuare un "depeering" vuol dire chiudere gli accessi, o comunque obbligare al pagamento di un plus.

Tutto pare essere iniziato due settimane fa con la chiusura di oltre 20 peer da parte del MiX (Milan Internet Exchange) su ordine di Telecom. "In sostanza tutti gli operatori che aderiscono ai centri di scambio dati pagano una quota di aderenza al centro dati e poi fanno peering gratuitamente (scambio dati) tra provider dando grande sfogo alle intercomunicazioni tra vari ISP"

28.02.2014 10:38

E' incredibile la quantità di personaggi che si spacciano per "webmaster" o "webdesigner" che popolano questa terra. Alcuni sono dei veri fenomeni. Ieri mi è capitato di avere uno scontro con un mio cliente al quale dal suo "creatore" di sito è stato suggerito di spostarsi su Aruba (!!!) dato che i miei server sono "lenti"...
Allora, premesso che l'hosting standard di Aruba è veramente uno spazio per tapini, non certo per aziende, a meno di non acquistare spazi dedicati alle cifre non certo modiche di quelli di cui prima, lo spazio offerto dalla mia azienda nel caso in questione è libero da vincoli di "quantità" e su una banda di 10mb/s dove in questo momento sono presenti altri 3 siti che fanno 5/7 visite al mese, per cui pressochè libera.
Dubbioso vado a verificare... il "creatore" di siti ha messo in home page ( e non solo ) foto ad alta risoluzione 2/4Mb oltretutto a visione ridotta, cioè la foto resta della dimensione originale, ma il sistema forza la visione ridotta per adattarla al sito.
Sto attendendo con ansia che si completi il trasferimento perchè sono CURIOSISSIMO di vedere come si vedrà su Aruba!!!

14.02.2014 07:08

Certo, semplifichiamo!!! ...Allora l'hosting per il suo sito le costa XXX. 
- Come XXX??? Da Arruffa lo pagerei YYY con le stesse caratteristiche!!!
- Si, le stesse caratteristiche sulla carta, noi GARANTIAMO:
1) la presenza di max 200 clienti per server in condizioni di siti standard
2) la gestione dei siti su server di ultima generazione, multicore, multiprocessori
3) garantiamo il flusso di banda dandole il massimo a cui andrà, ma anche il minimo sotto il quale non scenderà mai
4) tutti i nostri Hard disk sono SAS a 15.000 RPM...
- Gli Hard disk oramai te li tirano dietro... ieri ne ho comperato uno da 4 TB a 10 euro su Evay...
- Si, ma sicuramente è un 7.200 RPM
- Si va bè, ma cosa cambia? va un po più lento... che mi frega???
- ( ti frega se sei a Timbuctù e vuoi trasferire le foto fatte con la tua nuova fidanzata sul tuo server via FTP... per non passare TUTTA la vacanza al pc... ) Si, ma vede, oltre la banda, la veloc...
- E ricomincia a parlare di cose tecniche!!! le ho detto che non mi interessano... Facciamo così: O mi fa il costo di Arruffa, o vado da loro, che tanto non cambia nulla!
- Grazie. avevo proprio mezza giornata libera, e dato che non so come impegnarla, venire qui da lei ( 53 Km di distanza con traffico cittadino...) è stato un vero privilegio.
- L'ho fatta venire per spiegarmi che differenza c'è tra il vostro "alto" costo e il basso costo di Arruffa... Lei non è stato in grado di spiegarmelo... non mi lascia alternative. Buongiorno.

14.01.2014 11:31

In internet si trova di tutto, e facendo una ricerca random ho scoperto come migliorare parecchio il mio buon umore. Ho fatto una classifica dei siti che mi hanno reso più felice.

Al primo posto un sito, di un'azienda del meridione italiano, eseguito con un template gratuito del tipo Joomla, Wordpress o affini, bruttino, privo di contenuti e con proposte da "sturbo mentale" dove si pubblicizza la piena assistenza per l'apertura di una società a Dubai!!!
Le persone che possono permettersi una cosa di questo tipo, in Italia, sono veramente poche... Dubai è la patria del lusso sfrenato, dove anche i medio ricchi si sentono dei miserabili, fatto di Rolls Royce in oro massiccio, dove il più "povero" non ha un Rolex, ma una collezione di Rolex, Cartier, Girard Perregaux, ecc...
Aprire un semplice "negozietto" costa mediamente 3/4 volte di più che il costo che si sosterrebbe aprendo in via Montenapoleone a Milano, avere un permesso costa circa 2/3 volte il valore di uno stipendio dirigenziale medio... partendo da questi presupposti, si evince chiaramente che, chi è REALMENTE interessato a fare una cosa del genere, NON si affiderà ad una sconosciuta dittarella del meridione italiano con un sito di quart'ordine perdipiù parcheggiato sul server standard di Aruba ( quello da 19,90 all'anno ) !!!

Al secondo posto, un sito MIRACOLOSO!!! si fanno soldi GRATIS, senza fare nulla, basta giocare alla roulette consigliata ( e per avere questa "perla di saggezza" , bisogna pure registrarsi!!! ), e seguire il metodo del puntare sul rosso o sul nero.
E' vero che questo sistema può procurare il doppio delle vincite... ma anche il doppio delle perdite, e non solo il doppio, visto che il sistema è esponenziale!!! Come "sistema sicuro" ha qualche lacuna: vediamo... ( faccio rinvenire il mio amico matematico che di fronte a certe stronzate, sviene solitamente...) e procediamo.
ipotizziamo che "X" e "Y" siano i due colori...

punto un euro su x, esce x e vinco due euro
se ripunto due euro su x ed esce x vinco 4 euro, ma se esce y si ricomincia da capo...
per cui, dato che sulla roulette proposta ho statisticato che spesso lo stesso colore esce anche 12 volte a fila ( e chi a mai giocato alle roulette on line potrà confermarlo...) siamo in balia del caso, altro che certezza.
Nel caso di perdita, il metodo consigliato è raddoppiare la puntata; occhio ai conti:

punto 1 perdo 1
punto 2 perdo 3 ( i due giocati più l'uno di prima già perso )
punto 6 perdo 9 ( vedi sopra...)
punto 18 perdo 27
punto 54 perdo 81
cioè in 5 mani, ho perso 81 euro partendo da 1, lo stesso procedimento si ottiene se si vince, perchè raddoppiando sempre la posta, in caso di vincita, basta una conseguente perdita per tornare all'inizio, cioè un euro. Se invece si ha "tantissimo tempo" si può, in caso di vincita ripuntare sempre e solo un euro, così se va bene in 5 mani avrete vinto 5 euro, se va male ne avrete persi 81. Provate ad immaginare se puntate sul nero ed esce rosso 14 volte... già alla decima, partendo da un euro sareste a quota 3429,00 euro persi, e per giocare ancora e rientrare del vostro euro, dovreste raddoppiare la puntata, e poi raddoppiare e raddoppiare...
Il sistema è sicuro, ma solo per i gestori del casinò.

Al terzo posto, incredibile zelante vecchietta che, senza pretendere garanzie di alcun tipo e fregandosene se la vostra fonte di reddito sono la droga o la vendita di armi nel terzo mondo, vi offre, al 5% di interesse, sino a 55.000.000 in prestito, subito, senza chiedervi nulla, basta che gli mandiate una mail con la richiesta...
E vi risponde anche subito. Vi risponde che può prestarveli nel giro di 48 ore se gli mandate un copia del vostro documento di identità e 480,00 Euro per il disbrigo delle pratiche. Devo anche scrivervi il risultato di tale operazione???

 

17.12.2013 18:33

Il Sig. Edoardo Fanucci è decisamente un personaggio che NON spicca per le sue doti intellettuali a PRESCINDERE dal partito d'appartenenza. Noi provider, utilizziamo nel 90% dei casi. software gestionale, a partire dai mail server, ftp server, dns server, ecc.. di provenienza estera ( extra CEE dato che in CEE non li fanno!!!). Nessuna delle ditte produttrici di detti software ha mai pensato di aprire una partita IVA in questo quarto mondo ( L'Italia ...). L'unica alternativa è il software Microsoft... con dei costi esorbitanti e con la classica "qualità" Microsoft.

Pertanto in base all'emendamento appena approvato alla camera, da oggi, noi saremmo dei "fuorilegge".
Cosa possiamo fare? smettiamo di lavorare e di pagare le tasse, come del resto abbiamo sempre fatto e ci diamo al furto e alla rapina? ( senza voler fare concorrenza all'attuale governo, si intende!!!).

Abbiamo dei contratti in essere con i nostri clienti, se dalla sera alla mattina li priviamo dei servizi, possono e hanno il diritto di farci causa, e i software gestionali, anche volendo modificarli, non sono installabili in sostituzione uno dell'altro in poco tempo; ad esempio, per pianificare lo spostamento di 300 domini di posta, con circa 5000 caselle attive, tra due server dello stesso tipo ( stesso software gestionale ), richiede circa 20gg di tempo tra pianificazione e messa in pratica, sempre che non ci siano terabyte di mail in giacenza o in archivio... Tra due software gestionali diversi, in alcuni casi, potrebbe essere addirittura impossibile, per differenze nei linguaggi di programmazione.

Tanti cavilli tecnici che ovviamente non interessano il baldo giovine che ha promulgato l'editto. Proverò ad andare a casa sua con la famiglia a chiedere un pasto caldo e un tetto sopra la testa, visto che sino ad oggi, con il mio lavoro ho mantenuto una famiglia e con questo emendamento non sarò più in grado di farlo a meno di non tentare la sorte facendo finta di niente, e divenendo di fatto, un delinquente.

Grazie 

17.12.2013 18:32

Il nostro Paese è tra gli ultimi per la qualità delle sue infrastrutture digitali, per il numero di cittadini connessi alla rete così come per la velocità di download (93°, dopo le Fiji) e di upload (143°, dopo il classico Trinidad e Tobago). La politica, essendo espressione delle lobby dell’editoria televisiva e temendo la diffusione di contenuti multimediali concorrenti non meno della diffusione della conoscenza e dell’informazione libera, ha non solo disincentivato nel passato l’evoluzione digitale della nostra economia, ma la ha proprio decisamente ostacolata grazie al non adeguamento delle normative e alla continua minaccia, spesso ma non sempre disinnescata grazie alla mobilitazione di blog e associazioni, di atti legislativi ostili.

11.12.2013 16:03

Alcuni clienti compaiono all'orizzonte da soli... vuoi perchè hanno trovato la tua pubblicità e con due / tre passaggi possono registrare direttamente il loro sito, o qualcuno ha parlato loro della tua esistenza come azienda...

Alcuni clienti non li senti mai, sin che non c'è un problema...

Questa mattina abbiamo dovuto resettare il sistema di posta; 9 minuti di orologio tra una cosa e l'altra e il sistema era di nuovo on line. 

Prima cliente: Sono tre giorni che la posta non funziona!!!!
Secondo cliente: Oggi che aspettavo un importante contatto da un cliente straniero... se si è persa la mail vi chiedo i danni...

Allora, acquistate un servizio "base" dal costo annuo di Euro 19,90, e questo funziona per il 99,2% del tempo ( come da contratto ): perchè vi lamentate? volete un servizio garantito al 100%? lo abbiamo, ma NON costa Euro 19,90 all'anno!!!  

Cambiare provider a questo punto, non migliora la vostra condizione, ne aumenta la stima che noi abbiamo di voi, anzi, per quanto a voi sembri impossibile, penalizza la ricezione/invio mail per il tempo necessario a far fare ai DNS il giro dei provider... No, non è colpa nostra; è così che funziona.

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